Visualizzazione post con etichetta Rogers Centre. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Rogers Centre. Mostra tutti i post

mercoledì 7 ottobre 2015

La maledizione di Taylor Swift pronta a colpire i Blue Jays

I tifosi dei Toronto Blue Jays, franchigia del baseball nordamericano tornata nei playoff dopo 22 anni, cominciano a segnarsi. Taylor Swift, cantante americana della Pennsylvania, ha infatti appena suonato proprio al Rogers Centre, 'casa' della formazione canadese. Ma non solo: ha anche pubblicamente rivolto un 'in bocca al lupo' alla squadra e ai tifosi, di fronte ai quali si è esibita, aggiungendo, alla fine della sua terza canzone, "Blank Space", "Toronto! I'd like to try a little experiment. Are you up for it?", e quindi, senza mezzi termini "Blue Jays! Blue Jays!".
Ovviamente c'è un antefatto. Anzi, più di uno: Houston Astros, Washington Nationals e San Diego Padres, altre tre formazioni della MLB, hanno tutte perso malamente dopo un concerto della Swift tenutosi nel loro impianto. E i Blue Jays cominceranno giovedì sera la serie di playoff contro i Baltimore Orioles, che ospiteranno proprio al Rogers Centre. Impianto che vedrà la Swift protagonista anche sabato per un bis. Chiunque ami i Blue Jays è avvisato, comperatevi un amuleto...


lunedì 28 settembre 2015

Blue Jays, dopo 22 anni tornano i playoff MLB

Dopo 22 anni i Toronto Blue Jays hanno nuovamente raggiunto i playoff della MLB, dove troveranno ad attenderli i Baltimore Orioles.
90 vittorie in 155 partite, l'unica franchigia del baseball canadese ha riportato il grande pubblico al Rogers Centre, e ora punta a rinverdire i fasti degli anni '90, quando ottenne e vinse le uniche due finali delle World Series della sua storia, nel 1992 e nel 1993. E alla fine, com'è logico, grande festa negli spogliatori.

La classifica dell'American League, dominata dai Toronto Blue Jays

venerdì 31 maggio 2013

MLB 2013: Toronto Blue Jays, la stagione non ha già più senso

Anche quest'anno si preannuncia l'ennesima stagione amara per i Toronto Blue Jays. Cinque titoli della East Division dell'American League, addirittura due World Series nel 1992 e 1993. Poi più nulla. Soltanto simpatiche corsette sul prato verde del Rogers Centre, belle giornate di sole passate senza emozioni con le gambe distese sul seggiolino davanti, perché ce lo si può permettere in uno stadio semivuoto. Nemmeno la consolazione, negli ultimi anni, di chiudere con un record positivo.
Quest'anno addirittura, se possibile, va peggio del solito: ultima posizione netta nella divisione, un record (si fa per dire) di 23 partite vinte e 31 perse, quando la penultima del gironcino, Tampa Bay, ne fa invece 29-24. Insomma, stagione già ampiamente compromessa e sbadigli garantiti. Ne guadagneranno forse i venditori di gadget disseminati lungo il perimetro interno circostante allo stadio.
Per una nazione che è appassionata di baseball, comunque, avere una franchigia in MLB è già quasi un lusso, e soprattutto è un lusso poter schierare un giocatore come José Bautista, esterno dominicano, la vera 'stella' della squadra. Miglior battitore di fuoricampo della American League nel 2010 e nel 2011 e primatista nella storia dei Blue Jays in fuoricampo in una singola stagione (54), due anni fa sembrava sul punto di dover essere parte di un 'trade' di grido. Ma, con o senza di lui, la storia non cambia: anche per quest'anno, come ormai succede dal 1993, niente playoff.