Il Canada non ci sta e rispedisce al mittente l'accusa di avere negato la richiesta di asilo politico da parte del padre di Aylan Kurdi, il bimbo siriano morto annegato e trovato su una spiaggia in Turchia.
"Forse era stata ricevuta una domanda da parte di Mohammed Kurdi (il fratello del padre di Aylan, ndr) e la sua famiglia, ma deve essere stata rifiutata perché era incompleta e perché non rispettava le esigenze regolamentari dello statuto dei rifugiati", ha fatto sapere l'amministrazione per la Cittadinanza e l'Immigrazione canadese.
Era stata Teema Kurdi, sorella del padre di Aylan, a far sapere che il Canada aveva rifiutato la richiesta.
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sabato 5 settembre 2015
venerdì 4 settembre 2015
Aylan Kurdi, la famiglia aveva chiesto asilo in Canada
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| La città di Kobane indicata dalla freccina rossa |
La famiglia del piccolo, ritrovato cadavere sulla spiaggia di Bodrum dalla polizia turca (assieme a lui è morto il fratellino di cinque anni e la mamma) aveva provato a chiedere asilo in Canada, dove si trova una zia paterna, ma la sua richiesta era stata rifiutata.
La sorella Teema ha rivelato all'Ottawa Citizen che la famiglia non era stata registrata come richiedente asilo nemmeno dalle Nazioni Unite presenti nei campi profughi, mentre il governo turco non aveva voluto rilasciare un visto di uscita dal Paese.
"Stavo cercando di fare loro da garante, e per questo amici e vicini di casa mi stavano aiutando con il deposito in banca, ma non siamo riusciti a farli venire qui", ha detto la donna, "Ecco perché hanno preso una barca".
Il Canada ha così offerto l'asilo al padre di Aylan, Abdullah Kurdi, che però l'uomo ha rifiutato. "Dopo quello che è successo non voglio andare lì. Voglio portare i corpi dei miei familiari a Suruc e poi a Kobane, e passare lì il resto della mia vita".
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