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lunedì 28 maggio 2018

Tempesta di neve nel maggio di Terranova

Temperature polari a fine maggio a Terranova, isola a largo della costa atlantica del Canada. Una vera e propria tempesta di neve ha colpito il territorio canadese, con venti fino ad 80 km/h e temperature scese fino a -2°C. In alcune zone la neve si è accumulata fino a 36 centimetri, con le autorità costrette a emanare allerta neve in diversi centri abitati della zona. 35 centimetri di neve sono stati registrati al Gander International Airport, 36 al Terra Nova National Park.
Nel 2013 era però successo anche di peggio, con ben 69,2 centimetri di neve caduti il 18 e 19 maggio 2013 nella città di Gander.
Secondo una tradizione locale, la neve che cade in questo periodo dell'anno avrebbe qualità curative. Gli antichi abitanti del posto suggerivano di conservarla in alcuni contenitori, scioglierla e massaggiarla sul viso per fare sparire le lentiggini.

giovedì 7 aprile 2016

Vichinghi in Canada, un articolo su "Libero"

I vichinghi batterono Cristoforo Colombo sul tempo: sono stati loro, infatti, a mettere per primi piede in Canada. Notizia già nota, che viene ribadita oggi, in un bell'articolo a firma di Mirko Molteni, pubblicato sul quotidiano "Libero".
Sull'isola di Terranova sono infatti stati ritrovati, si legge, i resti di un insediamento di 'case lunghe'. Autrice della scoperta la ricercatrice americana Sarah Parcak, che ha esaminato alcune foto infrarosse delle coste canadesi dai satelliti Worldview, orbitanti a 600 chilometri di quota, notando a Point Rosee le tracce dei tipici insediamenti degli 'uomini del nord'.
Recatisi sul posto, la Parcak e il collega Douglas Bolender hanno scavato a colpo sicuro, trovando fondamenta in pietra e indizi di metallurgia, come scarti ferrosi e lapidi annerite da prolungate braci.
Leggi anche: Oak Island, il mistero della spada romana

martedì 17 settembre 2013

Traversata in mongolfiera, il sogno di Trappe finisce a Terranova

E' fallito sulle coste del Canada, dopo solo 12 ore di viaggio, il sogno di attraversare l'Oceano Atlantico a bordo di una mongolfiera sostenuta da palloncini colorati gonfiati con elio, proprio come nel film di animazione della Pixar "Up".
Partito giovedì da Caribou, nello stato del Maine, il 39enne americano Jonathan Trappe ha dovuto abbandonare il suo sogno dopo 750 chilometri per problemi tecnici.
Lo ha annunciato lo stesso Trappe, un informatico della North Carolina, sulla sua pagina di Facebook. Il 39enne, in costante contatto con una stazione di terra, ha annunciato di avere problemi alla sua mongolfiera mossa da 370 palloncini.
"Sinceramente non so se sopravviverò a questo atterraggio", ha detto in un messaggio mentre stava sorvolando Terranova, isola a nord del Canada. Dopo alcuni minuti di silenzio ecco un altro messaggio: "Situazione stabile, ho un rifugio e attrezzatura per stare all'aperto".
Un team canadese ha iniziato a cercarlo, anche se sulla propria pagina di Facebook Trappe ha detto di stare bene e di essere pronto a passare un'altra notte tra le montagne ("Landed safe, at an alternate location. Remote. I put the exposure canopy up on the boat. Will stay here for the night").
Se la squadra di ricerca non riuscirà a trovarlo, il 39enne ha detto di essere pronto a spostarsi da solo a piedi per raggiungere il primo paese vicino.
Per prepararsi alla traversata dell'oceano, che sarebbe dovuta durare circa sei giorni, nel 2010 Trappe per primo era riuscito a sorvolare lo stretto della Manica con il suo pallone aerostatico.