giovedì 7 aprile 2016

Il Canada e la demagogia dell'accoglienza

Accoglienza ai migranti di guerra, il Canada gonfia il petto, ma di demagogia ce n'è tanta. Troppa.
Additato dal mondo come 'patria dei rifugiati' e vero mondo libero, con tanto di hashtag #WelcometoCanada e #WelcomeRefugees, in realtà il 'Paese a Nord del Confine' ha finora accolto 26mila cosiddetti 'rifugiati' negli ultimi mesi, attraverso però tutta una serie di filtri, che sono poi quelle regole tanto richieste dal centrodestra, con Lega Nord e Front National in testa, subiti ovviamente bollati come feroci razzisti e fascisti. Se però le stesse regole vengono poste da Justin Trudeau, neo primo ministro liberale canadese con simpatie sinistrorse, ecco che la terra americana diventa il miraggio delle libertà.
John McCallum, ministro canadese per l'Immigrazione, per i rifugiati e della Cittadinanza, sottolinea: "Il nostro governo si impegna a garantire che il Canada non abbia due livelli di cittadinanza. Un cittadino canadese resta cittadino canadese e coloro che commettono crimini in Canada si troveranno ad affrontare il sistema di giustizia canadese. Il nostro governo continuerà a prendere tutti i provvedimenti necessari per contrastare le minacce terroristiche al Canada, ai suoi cittadini e al mondo intero".
Insomma, il Canada le regole le ha, le pone e le applica, come primo e più potente filtro da porre all'ingresso nei confronti dell'orda disordinata e pericolosa che preme invece sui confini europei. Già l'anno scorso, infatti, l'ambasciata canadese a Beirut aveva fatto sapere che la precedenza nella 'selezione' sarebbe stata data ai siriani di comprovata appartenenza, ai soggetti giudicati più deboli, in particolare ai membri di famiglie sostenute da madri 'single' e persone malate.
Anche perché, va detto, il Canada non ha bisogno di erigere muri, come invece sono state costrette a fare, via via, Ungheria, Polonia, Austria e tutte le nazioni europee dotate di senso reale delle cose: il governo di Ottawa il suo personalissimo muro già ce l'ha, costituito dagli attentissimi filtri di aeroporti come il Lester Pearson Airport di Toronto.