sabato 16 aprile 2016

Xavier Dolan ancora presente al Festival di Cannes

Marion Cotillard, Xavier Dolan e Léa Seydoux
"Juste la fin du monde" di Xavier Dolan è l'unico film canadese fra i venti selezionati che partciperanno alla 69.a edizione del Festival di Cannes.
Il regista quebecoise, del resto, era già stato vincitore del Premio della Giuria alla 67.a edizione del festival francese con "Mommy" ed era stato inserito nella giuria della 68.a.
Per il giovane regista di Montreal, già arrivato al suo sesto lungometraggio, si tratta di un film ispirato alla pièce teatrale omonima di Jean-Luc Lagarce, il cui tema è il ritorno di uno scrittore nel suo paese natale, per annunciare alla famiglia la sua morte imminente.
A rendere ancora più interessante il film, ecco un cast autenticamente stellare, a partire dalla dolce e intensa Marion Cotillard, nei panni della Catherine protagonista del film. A completare il cast di star francesi, la Suzanne di Léa Seydoux e l'Antoine di Vincent Cassel, insieme ad attori da diverse nomination ai César, come la madre della protagonista interpretata da Nathalie Baye che ha già recitato in "Laurence Anyways" di Dolan e il Louis di Gaspard Ulliel.
Prodotto da Nancy Grant e dallo stesso Dolan per Sons of Manual, da Nathanaël Karmitz per MK2 e da Sylvain Corbeil, "Juste la fin du monde" (noto anche come "It's Only the End of the World", sarà distribuito in Italia da Lucky Red (cit. Blogo).



Marion Cotillard / 1
Marion Cotillard / 2

Léa Seydoux / 1

Léa Seydoux / 2

Sclerosi multipla: da Vancouver la rivoluzione dell'Ocrelizumab

Il farmaco sperimentale Ocrelizumab di Roche conferma di avere un'efficacia superiore contro la sclerosi multipla recidivante-remittente la sclerosi multipla primariamente progressiva.
Questi, in sintesi, i risultati ottenuti da tre studi di fase 3, presentati in occasione del 68° convegno annuale dell'American Academy of Neurology in corso dal 15 al 21 aprile a Vancouver.
I dati presentati dimostrano che Ocrelizumab riduce significativamente la progressione della disabilità e il danno del tessuto cerebrale in entrambe le forme di sclerosi multipla. Ocrelizumab è un anticorpo monoclonale umanizzato sperimentale, progettato per colpire in maniera selettiva le cellule di un tipo specifico di cellule immunitarie considerate tra le principali responsabili del danno alla mielina (ovvero la guaina protettiva che ricopre le fibre nervose isolandole e fungendo loro da supporto) e all'assone (cellula nervosa), che si osserva nella sclerosi multipla e che determina disabilità.
A febbraio 2016, la Food and Drug Administration, l'agenzia regolatoria americana, ha riconosciuto a Ocrelizumab la designazione di "Breakthrough Therapy" (terapia fortemente innovativa) per il trattamento di pazienti affetti da sclerosi multipla primariamente progressiva. (cit. AGI)

giovedì 7 aprile 2016

Il Canada e la demagogia dell'accoglienza

Accoglienza ai migranti di guerra, il Canada gonfia il petto, ma di demagogia ce n'è tanta. Troppa.
Additato dal mondo come 'patria dei rifugiati' e vero mondo libero, con tanto di hashtag #WelcometoCanada e #WelcomeRefugees, in realtà il 'Paese a Nord del Confine' ha finora accolto 26mila cosiddetti 'rifugiati' negli ultimi mesi, attraverso però tutta una serie di filtri, che sono poi quelle regole tanto richieste dal centrodestra, con Lega Nord e Front National in testa, subiti ovviamente bollati come feroci razzisti e fascisti. Se però le stesse regole vengono poste da Justin Trudeau, neo primo ministro liberale canadese con simpatie sinistrorse, ecco che la terra americana diventa il miraggio delle libertà.
John McCallum, ministro canadese per l'Immigrazione, per i rifugiati e della Cittadinanza, sottolinea: "Il nostro governo si impegna a garantire che il Canada non abbia due livelli di cittadinanza. Un cittadino canadese resta cittadino canadese e coloro che commettono crimini in Canada si troveranno ad affrontare il sistema di giustizia canadese. Il nostro governo continuerà a prendere tutti i provvedimenti necessari per contrastare le minacce terroristiche al Canada, ai suoi cittadini e al mondo intero".
Insomma, il Canada le regole le ha, le pone e le applica, come primo e più potente filtro da porre all'ingresso nei confronti dell'orda disordinata e pericolosa che preme invece sui confini europei. Già l'anno scorso, infatti, l'ambasciata canadese a Beirut aveva fatto sapere che la precedenza nella 'selezione' sarebbe stata data ai siriani di comprovata appartenenza, ai soggetti giudicati più deboli, in particolare ai membri di famiglie sostenute da madri 'single' e persone malate.
Anche perché, va detto, il Canada non ha bisogno di erigere muri, come invece sono state costrette a fare, via via, Ungheria, Polonia, Austria e tutte le nazioni europee dotate di senso reale delle cose: il governo di Ottawa il suo personalissimo muro già ce l'ha, costituito dagli attentissimi filtri di aeroporti come il Lester Pearson Airport di Toronto.

Vichinghi in Canada, un articolo su "Libero"

I vichinghi batterono Cristoforo Colombo sul tempo: sono stati loro, infatti, a mettere per primi piede in Canada. Notizia già nota, che viene ribadita oggi, in un bell'articolo a firma di Mirko Molteni, pubblicato sul quotidiano "Libero".
Sull'isola di Terranova sono infatti stati ritrovati, si legge, i resti di un insediamento di 'case lunghe'. Autrice della scoperta la ricercatrice americana Sarah Parcak, che ha esaminato alcune foto infrarosse delle coste canadesi dai satelliti Worldview, orbitanti a 600 chilometri di quota, notando a Point Rosee le tracce dei tipici insediamenti degli 'uomini del nord'.
Recatisi sul posto, la Parcak e il collega Douglas Bolender hanno scavato a colpo sicuro, trovando fondamenta in pietra e indizi di metallurgia, come scarti ferrosi e lapidi annerite da prolungate braci.
Leggi anche: Oak Island, il mistero della spada romana

mercoledì 6 aprile 2016

Percé, Carl Darveau e Jean-François Girard alpinisti da record

Gli alpinisti canadesi Carl Darveau e Jean-François Girard hanno aperto una difficile nuova via di quattro tiri sulla imponente parete Pic de l'Aurore, posto vicino al villaggio di pescatori di Percé sulla penisola di Gaspé, sulla costa orientale del Canada.
Nel 2015 i due avevano visitato la zona per ripetere Moby Dick (WI5+ M7), una "via futuristica e di alto livello" aperta nel 2001 da Bernard Maillot e Benoit Marion. Il tentativo di Darveau e Girard però è andato storto quando, improvvisamente sul secondo tiro, non c'erano più spit da seguire. Dopo essersi ritirati e dopo aver studiato delle foto sono giunti alla conclusione che 50 metri di roccia erano semplicemente crollati e spariti nell'oceano Atlantico, insieme con il resto della via.
Confrontando attentamente le nuove e le vecchie fotografie i due hanno notato una nuova linea vicino a Moby Dick e sono quindi ritornati il 17 marzo 2016. Armati di coraggio "come un vichingo, quando parte di casa per fare razzia" hanno poi iniziato la nuova via. Girard spiega "Carl ha salito il primo tiro, molto lungo su ghiaccio sottile (80-85m), finendo sui funghi di ghiaccio. Ho salito il secondo tiro, un traverso tecnico su roccia friabile e con agganci delicati su roccia e ghiaccio che hanno portato ad una sezione di 10-15m formata da petali di ghiaccio rosa a strapiombante. Il terzo tiro sale un pilastro allucinante, parte con una sezione strapiombante su una colonna spezzata, seguita da un rebus di ghiaccio sottile e vuoto, con protezioni delicate su viti da ghiaccio non proprio affidabili".
La nuova via, Aller simple pour Mars, è stata gradata M7+ WI7- 190m ed è dedicata all'amico Benoit Marion, scomparso nel novembre 2015 all'età di 41 anni in un incidente stradale. (cit. Planetmountain)